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La supposizione personale può essere primariamente divisa in supposizione discreta e in supposizione comune. La supposizione discreta è quella in cui a supporre è il nome proprio di qualcuno o un pronome dimostrativo, preso significativamente; e una tale supposizione rende singolare una proposizione, come nel caso di "Socrate è un uomo", "quest’uomo è un uomo", e così via.
E se si dicesse che la proposizione "quest’erba cresce nel mio giardino" è vera, e che tuttavia il soggetto non ha una supposizione discreta, bisogna rispondere che questa proposizione è falsa per il significato rigoroso dei termini; ma attraverso essa si deve intendere la proposizione "tale erba cresce nel mio giardino", dove il soggetto suppone in modo determinato. [...]
La supposizione personale è comune quando a supporre è un termine comune come in "un uomo corre", "ogni uomo è un animale".
La supposizione personale comune si divide a sua volta in supposizione confusa e in supposizione determinata. La supposizione è determinata quando è possibile discendere ai singolari attraverso una proposizione disgiuntiva; come si può inferire: "un uomo corre; quindi quest’uomo corre o quell’uomo corre", e così via dei singoli individui. E tale supposizione si chiama determinata perché mediante essa viene denotato che una tale proposizione è vera in ragione di una proposizione singolare determinata; la quale è sufficiente a rendere vera tale proposizione, senza che sia vera qualche altra proposizione singolare determinata. [...]
Ogni supposizione personale di un termine comune che non è determinata, è una supposizione personale confusa. E questa si divide in supposizione solo confusa e in supposizione confusa e distributiva.
Si ha una supposizione personale solo confusa quando un termine comune suppone personalmente e non è possibile discendere ai singolari attraverso una proposizione disgiuntiva, senza alcuna modificazione da parte dell’altro estremo, ma solo attraverso una proposizione dal predicato disgiunto, ed è possibile inferirla da qualunque singolare. Per esempio nella proposizione "ogni uomo è un animale" il termine "animale" suppone in modo solo confuso, perché non è possibile discendere dal termine "animale" ai suoi contenuti attraverso una disgiunzione di proposizioni; perché non si può inferire "ogni uomo è un animale, allora ogni uomo è questo animale o ogni uomo è quell’animale o ogni uomo è quell’altro animale" e così via di ciascun singolare. Ma si può discendere correttamente a una proposizione il cui predicato è una disgiunzione dei singolari, perché si può inferire "ogni uomo è un animale, allora ogni uomo è questo animale o quello", e così via. [...]
Si ha una supposizione confusa e distributiva quando è possibile in qualche modo discendere congiuntivamente, se il termine ha molte realtà contenute sotto di sé, e quando la proposizione iniziale non può essere formalmente inferita da alcun elemento di questa congiunzione. Così nella proposizione "ogni uomo è un animale", il cui soggetto suppone in modo confuso e distributivo, si può inferire "ogni uomo è un animale, dunque quest’uomo è un animale e quell’uomo è un animale" e così via dei singoli individui; ma non si può inferire formalmente dalla proposizione "quest’uomo è un animale", indicando un uomo qualsiasi, "dunque ogni uomo è un animale".
Guglielmo di Ockham, Logica dei termini, trad. it. di P. Müller, in parte riveduta