Agostino
Memoria, intelligenza, volontà

Lasciando, per il momento, da parte le altre cose che lo spirito riconosce in sé con certezza, consideriamo, in modo del tutto particolare, queste tre: la memoria, l’intelligenza, la volontà. […] Queste tre cose, dunque: memoria, intelligenza e volontà non sono tre vite, ma una vita sola; né tre spiriti, ma un solo spirito; di conseguenza, esse non sono tre sostanze, ma una sostanza sola. La memoria, in quanto si dice vita, spirito, sostanza, si dice in senso assoluto; ma come memoria si dice in senso relativo. Lo stesso si può affermare per l’intelligenza e la volontà, perché anche l’intelligenza e la volontà si dicono in senso relativo. Ma, considerata in sé, ognuna è vita, spirito ed essenza. E queste tre cose sono una cosa sola, per la stessa ragione per la quale sono una sola vita, un solo spirito, una sola essenza. Ed ogni altra cosa che si dice di ciascuna di esse in senso assoluto, anche di tutte insieme la si predica non al plurale, bensì al singolare. Invece esse sono tre cose per la stessa ragione per cui sono in reciproca relazione fra loro. E se non fossero uguali, non solo ciascuna a ciascuna, ma ciascuna a tutte, esse non si includerebbero a vicenda. Infatti, non soltanto ciascuna è contenuta in ciascuna, ma anche tutte sono contenute in ciascuna. Infatti, ho memoria di aver memoria, intelligenza e volontà. Ho intelligenza di intendere, volere e ricordare. Ho volontà di volere, di ricordare, di intendere. […] In conclusione, quando queste tre cose si contengono reciprocamente, e tutte in ciascuna e tutte interamente, ciascuna nella sua totalità è uguale a ciascuna delle altre e ciascuna di esse, nella sua totalità, è uguale a tutte considerate insieme e nella loro totalità: tutte e tre costituiscono una sola cosa, una sola vita, un solo spirito, una sola essenza.

Agostino, De Trinitate, XI, 11, 17-18, trad. it. a cura di G. Beschin, Città Nuova, Roma 1973, pp. 419-421

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