Gorgia
La seduzione della parola

[…] La parola è un potente sovrano, poiché con un corpo piccolissimo e del tutto invisibile conduce a compimento opere profondamente divine. Infatti essa ha la virtù di troncare la paura, di rimuovere il dolore, d'infondere gioia, d'intensificare la compassione […] La poesia nella sua universalità io giudico e definisco come parola con metro. In coloro che la ascoltano s'insinuano un brivido pieno di terrore, una pietà grondante di lacrime e un rimpianto che accarezza il dolore. Ne segue che, di fronte a vicende liete e a eventi avversi di attività e di persone estranee, l'anima, per mezzo dell'arte della parola, prova un'esperienza propria […] gli incantesimi che per mezzo dell'arte della parola riescono ispirati accostano il piacere, scostano il dolore; infatti, con l'immedesimarsi nell'opinione dell'anima il potere dell'incantesimo la seduce, la persuade, la trasforma mediante una malía fascinatrice.

Gorgia, Encomio di Elena, in Sofisti. Testimonianze e frammenti, fasc. II, a cura di M. Untersteiner, La Nuova Italia, Firenze 1949

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