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Gli scettici più recenti [posteriori ad Enesidemo; il riferimento è ad Agrippa] ci trasmettono come tropi della sospensione del giudizio i cinque seguenti: primo, quello che si basa sulla discordanza; secondo, quello che rimanda all'infinito; terzo, quello che si basa sulla relazione; quarto, quello ipotetico; quinto il diallelo.
I TROPO
Il tropo che si basa sulla discordanza è quello secondo cui, a proposito di un oggetto che ci proponiamo di spiegare, noi veniamo a scoprire che si è sviluppata una controversia priva di soluzione tanto nella vita ordinaria quanto tra i filosofi, e a cagione di questa controversia noi, non essendo in grado di scegliere o di rigettare alcun punto di vista, approdiamo alla sospensione del giudizio.
II TROPO
Il tropo che si fonda sul regresso all'infinito è quello nel quale noi diciamo che ciò che viene addotto come prova di un oggetto che ci siamo proposti di spiegare, ha bisogno esso stesso di un'altra prova, e questa ancora di un'altra, e così all'infinito, sicché, non avendo noi da dove dare inizio alla nostra argomentazione, ne consegue la sospensione del giudizio.
III TROPO
Il tropo che si basa sulla relazione è quello in cui l'oggetto appare tale o talaltro in relazione al giudicante e alle altre cose che insieme con l'oggetto vengono contemplate, ma noi ci asteniamo dal giudicare quale esso sia in relazione alla sua naturale essenza.
IV TROPO
Il tropo che deriva da un'ipotesi si ha quando i dommatici, costretti al regresso all'infinito, prendono come punto di partenza un qualcosa che essi non stabiliscono mercé un'argomentazione, ma che reputano di dover assumere per concessione, in maniera semplice e senza dimostrazione.
V TROPO
Il tropo del diallelo viene a risultare quando la cosa che dovrebbe essere capace di confermare l'oggetto di un'indagine, ha essa stessa bisogno della prova derivante dall'oggetto dell'indagine: in questo caso noi, non potendo assumere nessuna delle due cose per stabilire l'altra, sospendiamo il giudizio su entrambe.
Pyrrh. Hyp. I, 164-169, trad. it. in Scettici antichi, a cura di A. Russo, UTET, Torino 1978, pp. 646-647