Tommaso d’Aquino
L'allegoria

"L'allegoria è un tropo ossia un modo di esprimersi nel quale viene detta una cosa e ne viene intesa un'altra [ ... ] Occorre tuttavia osservare che l'allegoria talvolta viene intesa come indicante qualsiasi significato mistico, mentre altre volte viene intesa come esprimente uno solo dei quattro significati, che sono il significato storico, allegorico, mistico e anagogico: sono questi i quattro sensi della sacra Scrittura, e differiscono quanto al modo di significare. Infatti il modo di significare è duplice: attraverso le parole, oppure attraverso le cose che le parole significano. Questo accade in modo speciale nelle sacre Scritture, mentre non accade nelle scritture degli uomini, dal momento che il loro autore è Dio, nel cui potere rientra la capacità di destinare alla significazione anche le cose stesse, e non solo le parole (cosa questa che possono fare anche gli uomini). Pertanto nelle diverse scienze trasmesse dagli uomini, nelle quali sono atte a significare solo le parole, solo queste significano; proprio della scienza sacra è invece che significhino qualcosa sia le parole, sia le cose significate dalle parole; questa scienza può pertanto avere più sensi. Il significato mediante il quale le parole significano qualcosa rientra nel senso letterale o storico, mentre il significato mediante il quale le cose, significate dalle parole, a loro volta significano altre cose rientra nel senso mistico. Mediante il senso letterale poi qualcosa può venire significato in due modi: secondo la proprietà del discorso, come quando dico: l'uomo ride; oppure secondo una somiglianza o metafora, come quando dico: il prato ride. Di entrambi i modi ci si avvale nella sacra Scrittura: ad esempio, per il primo, dicendo che Gesù ascende al cielo e per il secondo, dicendo che siede alla destra di Dio; il senso letterale include così quello parabolico o metaforico.
Il senso mistico o spirituale si divide in tre: in primo luogo infatti, come afferma l'Apostolo, la legge antica è figura della nuova legge; si dà perciò il senso allegorico, per il motivo che le realtà della legge antica significano le realtà della legge nuova. Inoltre, secondo le affermazioni di Dionigi nella Gerarchia celeste, la legge nuova è figura della gloria futura: si dà perciò il senso anagogico, per il motivo che le realtà che sono nella nuova legge e in Cristo significano le realtà che sono in patria.
Ancora: nella nuova legge, ciò che è stato compiuto dal capo è esempio di ciò che noi dobbiamo compiere, secondo l'affermazione: "tutto ciò che è stato scritto, è stato scritto per il nostro ammaestramento"; si dà perciò il senso morale, per il motivo che ciò che nella nuova legge si è compiuto in Cristo e nelle realtà che significano Cristo è segno di ciò che noi dobbiamo compiere.
Possiamo dare un esempio di tutti e quattro i sensi. Dicendo fiat lux, se mi attengo alla lettera riferendomi alla luce fisica, rientro nel senso letterale; se, dicendo fiat lux, intendo che Cristo nasce nella Chiesa, rientro nel senso allegorico; se, dicendo fiat lux, intendo che per Cristo veniamo introdotti nella gloria, rientro nel senso anagogico; se, dicendo fiat lux, intendo che per Cristo veniamo illuminati nell'intelletto e infiammati nell'affetto, rientro nel senso morale.

Tommaso d'Aquino, In epistolam ad Galatas, IV, lect. 7

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