Aristotele
I significati di “principio”

<1> Principio significa, in un senso, la parte di qualcosa da cui si può incominciare a muoversi; ad un capo di una retta o di una strada, per esempio, c'è questo principio, mentre al capo opposto ce n'è un altro.
<2> In un altro senso, principio significa il punto partendo dal quale ciascuna cosa può riuscire nel modo migliore; per esempio, nell'apprendimento della scienza, talora, non bisogna incominciare da ciò che è oggettivamente primo e fondamento della cosa, ma dal punto partendo dal quale più facilmente si può imparare.
<3> In un altro senso, principio significa la parte originaria e interna alla cosa e da cui la cosa stessa deriva: per esempio, in una nave la chiglia, in una casa le fondamenta e, negli animali, secondo alcuni il cuore, secondo altri il cervello, o, secondo altri ancora, qualche altra parte di questo tipo.
<4> In un altro senso, principio significa la causa prima e non immanente della generazione, ossia la causa prima del movimento e del mutamento; per esempio, il figlio deriva dal padre e dalla madre e la rissa dall'offesa.
<5> In un altro senso, principio significa ciò per volere del quale si muovono le cose che si muovono e si mutano le cose che si mutano; per esempio, le magistrature delle città, le oligarchie, le monarchie e le tirannidi, e così anche le arti e, tra queste, soprattutto le architettoniche.
<6> Inoltre, il punto di partenza per la conoscenza di una cosa si dice, esso pure, principio della cosa; le premesse, per esempio, sono principi delle dimostrazioni.
In altrettanti sensi si intendono anche le cause: infatti, tutte le cause sono principi.
Dunque, carattere comune a tutti i significati di principio è di essere il primo termine a partire dal quale una cosa o è o è generata o è conosciuta.
Di questi principi alcuni sono interni alla cosa, altri sono, invece, esterni.

Aristotele, Metafisica, Libro V, 1012 b 34 - 1013 a 20, trad. di G. Reale, Loffredo, Napoli 1978

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