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        I metodi induttivi di Mill per la ricerca delle cause 
      Il progetto di una ridefinizione del rapporto tra induzione 
        e causalità emerge nell'Ottocento, a opera di J. Herschel, W. Whewell 
        e J. S. Mill, variamente impegnati nella sistematizzazione di un procedimento 
        induttivo per l'indagine naturale. Ciò avviene in un comune ambito 
        positivista, ma non senza divergenze rispetto al modo di intendere l'induzione 
        e più in generale il rapporto tra fatti e teorie.  
        In questo periodo, e con Mill in modo esplicito, si afferma la concezione 
        ampliativa dell'induzione. In questa prospettiva il processo induttivo 
        si indirizza esplicitamente alla ricerca delle relazioni causali. "La 
        nozione di causa - afferma Mill - è la radice di tutta quanta la 
        teoria dell'induzione" (J.S. Mill, A System of Logic, Ratiocinative 
        and Inductive, J. W. Parker, London 1843, trad. it., Sistema di 
        logica deduttiva e induttiva, UTET, Torino 1988, p. 457) e dobbiamo 
        a lui una efficace formalizzazione di cinque metodi, o "canoni", 
        come lui li chiama, con i quali possiamo inferire induttivamente, ossia 
        con i quali si possono ricercare i nessi causali. 
      I 
        cinque metodi sono illustrati in sinstesi nella tabella seguente, dalla 
        quale si può accedere con collegamento ipertestuale alle singole 
        pagine che descrivono ciascun metodo. 
      
         
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             Metodo 
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             Definizioni 
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             Casi 
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             Circostanze antecedenti 
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             Fenomeni rivelati in concomitanza 
              alle circostanze antecedenti  
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             Risultato inferito 
           | 
         
         
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           | 
           
             "Se due o più 
              casi del fenomeno che stiamo indagando hanno una circostanza in 
              comune, la sola circostanza per la quale tutti i casi concordano 
              è la causa (o l'effetto) del fenomeno dato" 
           | 
           
             1° 
              2° 
              3° 
           | 
           
             A B C D 
              A E F G 
              A H I L 
           | 
           
             w x y z 
              w t u v 
              w p q r 
           | 
           
             A è la causa (o l'effetto) di w. 
           | 
         
         
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             "Se un caso in cui il fenomeno che stiamo indagando 
              accade e un caso in cui non accade hanno tutte le circostanze in 
              comune eccettuata una e quest'una si presenta soltanto nel primo 
              caso, quella sola circostanza in cui i due casi differiscono è 
              l'effetto, o la causa, o una parte indispensabile della causa del 
              fenomeno" 
           | 
           
             1° 
              2° 
           | 
           
             A B C D 
              B C D 
           | 
           
             w x y z 
              x y z 
           | 
           
             A è la causa, o l'effetto, o la concausa, 
              di w. 
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          |  
            
           | 
           
             "Se due o più casi in cui il fenomeno 
              accade hanno soltanto una circostanza in comune, mentre due o più 
              casi in cui il fenomeno non accade non hanno nulla in comune eccettuata 
              l'assenza di quella circostanza, allora quell'unica circostanza, 
              rispetto alla quale i due insiemi di circostanza differiscono, è 
              l'effetto, o la causa, o una parte consistente della causa del fenomeno" 
           | 
           
             1° 
              2° 
              3° 
              4°  
           | 
           
             ABCD 
              AEFG 
              BCD 
              EFG  
           | 
           
             w x y z 
              w t u v 
              x y z 
              t u v  
           | 
           
             A è l'effetto, o la causa, o una concausa, 
              di w. 
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             "Si sottragga da un fenomeno quella parte che, 
              da induzioni precedenti, si sa essere l'effetto di certi antecedenti: 
              il residuo del fenomeno sarà l'effetto degli antecedenti 
              che restano" 
           | 
           
             1° 
              2° 
              3° 
           | 
           
             A B C 
              B è la causa di 
              C è la causa di 
           | 
           
             x y z 
              y 
              z 
           | 
           
             A è la causa di x. 
           | 
         
         
          |  
            
           | 
           
             "Qualunque fenomeno, che vari in un qualche 
              modo qualsiasi ogni volta che un altro fenomeno varia in qualche 
              modo particolare, è una causa o un effetto di quel fenomeno, 
              o è connesso a quel fenomeno mediante qualche fatto di causazione" 
              (p. 553) 
           | 
           
             1° 
              2° 
              3° 
           | 
           
             A+B D 
              A°B D 
              A-B D 
           | 
           
             b+ c 
              b° c 
              b- c 
           | 
           
             A è correlato casualmente con b. 
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      Vedi anche:  
      
        
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