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Analogia

La struttura dell'analogia è del tipo: A sta a B nell'ambito X, come C sta a D nell'ambito Y.

ESEMPIO - La giovinezza (A) sta alla vecchiaia (B), riferendoci alla vita (X), come la mattina (C) sta alla sera (D) riferendoci al corso del giorno (Y).

L'analogia dunque non è una semplice similitudine, ma una somiglianza di rapporti fra proprietà definite in ambiti diversi. L'uso dell'analogia corrisponde a un "pensare per strutture", ed è correntemente utilizzato nelle scienze applicate e nelle scienze sociali. È infatti possibile, per via analogica, attribuire a singoli casi nuove proprietà, desunte da quelle di strutture conosciute, definite in ambiti diversi.

L'analogia può anche presentarsi come metafora, che è una sorta di "analogia condensata". Tornando all'esempio precedente, è una metafora dire che "la vecchiaia è la sera della vita", oppure che "la mattina è la giovinezza del giorno".

Va ricordato che l'analogia è un'arma a doppio taglio, facile da ritorcere contro chi la usa: per indebolirla basta enfatizzare la differenza degli ambiti a cui appartengono le due coppie di elementi in relazione. Per esempio affermando che il cristiano è il lievito dell'umanità, si sostiene una relazione analogica: il lievito (A) sta alla pasta (B) riferendoci alla produzione del pane (X), come il cristiano (C) sta agli altri uomini (D) riferendoci all'umanità (Y). Ora, se si sottolinea la differenza tra la lievitazione della pasta e la comunità umana, si ha buon gioco a mostrare che l'analogia non regge, oppure che alcune sue conseguenze non sono del tutto accettabili: come il lievito scompare nella pasta, così il cristiano dovrebbe essere invisibile, pur animando l'umanità dall'interno. Non tutti i cristiani sarebbero d'accordo su tale conseguenza, pur se l'analogia citata è da loro utilizzata e condivisa.

Vedi anche:

paragone
doppia gerarchia
bibliografia essenziale